la marcia

La marcia

Tra i generi musicali tradizionali è di certo quello meno citato e nominato nonostante sia uno dei più antichi esistenti.

Stiamo parlando della marcia, genere musicale nato per sostenere e ritmare il passo militare , grazie al suo carattere inequivocabilmente cadenzato e un testo vocale sovrapposto incoraggiava al lavoro pesante e  alleviava atti considerati faticosi.

Le marce militari vengono denominate “slow”, “parade” e “quick” e dalle più ritmate deriva il “quickstep”, una marcia cosiddetta da ballo. Suonata con un ritmo più lento , invece, si trasforma in marcia funebre o in un  “lament”.

La maggior parte di esse nasce intorno al XVII sec. come tratto distintivo dei clan scozzesi o irlandesi e  portava il nome del clan stesso ; solo in seguito questi brani entrano a far parte del repertorio tradizionale .

Nel ‘700 la marcia si trasforma in danza e si assiste ad esecuzioni memorabili in occasione delle “céili” (riunioni di danza).

Certo è che sia gli scozzesi che gli irlandesi contemporanei preferiscono la marcia intesa come brano dalla connotazione storica e dal ritmo militare e ancora oggi viene interpretata da diverse Band famose.

In origine le marce venivano suonate da gruppi di strumenti come le cornamuse o altri strumenti a fiato sostenuti dal ritmo delle percussioni, ora possiamo trovarle adattate a strumenti di ogni genere.

A questo proposito vi propongo l’ascolto della “Allistrum’s March”, una delle marce di clan più conosciute, in due diverse versioni.

The Zoe Conway Band

The Chieftains nell’album “The celtic Harp” con The Belfast Harp Orchestra

Da un punto di vista più tecnico sappiamo che il tempo della marcia può essere in 4/4, in 2/4 o in 6/8, ma ricordiamo anche marce in 3/4 come “The King of Laoise” che vengono  eseguite in un tempo solo.

Eccone un esempio suonato con arpa celtica.

La marcia può risultare ripetitiva ecco la ragione per la quale , nell’esecuzione delle marce cosiddette da “ascolto” , l’esecutore cerca di eseguire variazioni e/o abbellimenti come strategia per  tenere il pubblico attento.

Lo schema ritmico delle marce è solitamente di due periodi ripetuti da ritornello, ma  attualmente alcune marce vengono eseguite con tre periodi il terzo dei quali è la ripetizione del primo con qualche variazione.

Un famoso esempio può essere la “Brian Boru’s March” che ogni arpista celtico pare debba conoscere.

Eccone qualche ascolto.

The Chieftains

Alan Stivell,

il mito, colui che ha fatto rinascere l’interesse per l’arpa celtica negli anni ‘70.

Nadia Birkenstock (Celtic Harp) and Steve Hubback (metal percussion).

Per oggi è tutto, grazie per l’attenzione e arrivederci tra un paio di mesi!