Forse non tutti sanno che tra le danze celtiche possiamo collocare anche il Waltz.
Chi non conosce il Valzer? Tutti l’abbiamo ballato o ascoltato almeno una volta nella vita.
L’origine di questa danza è dubbia, c’è chi pensa derivi dalla “Volta”, antica danza simile alla Gagliarda ma assai più mossa, in voga al principio del XVII sec.in Francia, e chi invece suppone derivi dalle folk dances tedesche del XIV sec, spesso cantate o eseguite al violino. Pare che il termine “waltz” derivi proprio dalla parole tedesca “walzen” che significa “rotolare, girare” o “ volteggiare”. In Inghilterra entrerà solo alla fine del 1600.
Ne esistono tre varianti principali:
Il valzer da ballo, il valzer viennese e il valzer popolare, quello che a noi interessa. Il tempo di questa danza è ternario, può essere di movimento tanto lento quanto rapido e, a seconda del modo in cui viene danzata, assume una corrispondente configurazione ritmica differente.
In Scozia troviamo una variante lenta del waltz,il cosiddetto “valzer lento” e in questo caso, da un punto di vista tecnico, sappiamo che il ritmo è battuto in tre, mentre normalmente la battuta è pensata in un tempo solo, cioè i tre battiti fanno parte di un unico movimento .
La struttura ritmica, trattandosi di musica per il ballo, è regolare: 8 o 16 misure suddivisibili in frasi di 4 o 8 misure.
Nella musica celtica si possono trovare molte melodie adattate al tempo di waltz, brani famosi come alcune composizioni dell’arpista Irlandese Turlough O’Carolan (es.Fanny Power), canti popolari, arie lente, marce.
(E. Euron, Metodo per Arpa Celtica vol.4, C.N.C.)
Uno egli esempi più conosciuti è sicuramente il valzer “Auld Lang Syne” nota in Italia come Valzer delle candele. E’ una canzone tradizionale scozzese diffusissima nei paesi di lingua inglese, dove viene cantata soprattutto la notte di capodanno per dare l’addio al vecchio anno e in occasione di congedi, separazioni o addii. Il testo della canzone invita a ricordare con gratitudine i vecchi amici e il tempo lieto passato insieme a loro. Il titolo della canzone è un’espressione scozzese tradotta letteralmente come “old long since”, o, in modo più corretto, “the good old days” nel senso de “i bei tempi andati”.
Nel 1792 il poeta scozzese Robert Burns pubblicò Select Collection of Original Scottish Airs, un libro che raccoglieva circa 100 ballate scozzesi da lui trascritte e rielaborate e tra queste figurava Auld Lang Syne riadattato in forma di valzer.
In Scozia è tradizione cantarla durante le celebrazioni di Hogmanay, il Capodanno scozzese. Le radici dell’Hogmanay risalgono forse alla celebrazione del solstizio d’inverno nelle popolazioni norrene incorporando anche le usanze della celebrazione gaelica di Samhain.
Grazie agli emigranti scozzesi si diffuse in tutta la Gran Bretagna e negli Stati Uniti.
Negli USA è considerata la canzone della vigilia di Capodanno per eccellenza ed è stata incisa da molti artisti in differenti versioni, spesso diversissime tra loro: da quella ormai classica dell’orchestra di Guy Lombardo fino a quella psichedelica di Jimi Hendrix, passando per Louis Armstrong, Frank Sinatra, i Platters, Bruce Springsteen , Elvis Presley, Mariah Carey ( che ne ha inciso una versione dance -pop dal titolo “Auld Lang Syne”) Rod Stewart e molti altri . (Wikipedia , Auld Lang Syne )
ASCOLTI
Ecco un esempio del brano Fanny Power di T. O’Carolan in versione Waltz
Valzer Lento , Celtic Woman
Un valzer lento molto bello da ascoltare
The Scottish Waltz Set, MPK Christina Celtic Band
Questo ascolto riproduce quello che potreste sentire in un pub suonato dal fiddle!
The Marino Waltz, The Dubliners
Non potevano mancare i Dubliners!
A risentirci tra un paio di mesi! Buona estate.