The Clan

The Clan – l’intervista

Ciao a tutti!

Nominati come Best Folk Rock e come Best Pagan Folk, è con grande piacere che oggi sono qui pronta ad intervistare per voi i The Clan!

Ragazzi, benvenuti su Musica Celtica! Best Pagan Folk! I vostri fan vedono oltre? C’è da aspettarsi un brano dal sapore Pagan Folk? Magari una collaborazione?

Effettivamente è una nomination che esce un po’ dal nostro genere, anche se, in effetti, non riusciamo a ritrovarci in un genere solo. Abbiamo , infatti, realizzato alcune canzoni Celtic Punk, altre più Hard Rock, altre quasi bluegrass, altre in cantautorato italiano, ma sempre mantenendo una componente Folk che accomuna il tutto. Non ci sono in vista collaborazioni particolari ma sicuramente esploreremo diverse sonorità.

3 Album, uno ogni 2 anni a partire dal 2014: è in uscita il quarto? 

Dopo i 3 Album, abbiamo pubblicato il nostro primo EP in Italiano (proprio per la nostra indole sperimentale) e diversi singoli . Abbiamo da parte un po’ di materiale inedito, ma parlare di album, nell’era dello streaming, ci sembra ormai superato. Per quanto la nostra musica sia legata al Folk e quindi a tradizioni e sonorità antiche, siamo molto tecnologici e ci piace stare al passo con i tempi. Per cui, al momento, crediamo più nell’uscita periodica di Singoli, un po’ per poterci dedicare meglio alle canzoni secondo tempistiche di lavoro più comode a noi, e un po’ per poter incuriosire maggiormente il pubblico e tenerlo concentrato su ogni canzone. Non escludiamo comunque di lavorare in un breve futuro ad un nuovo “disco intero”.

Come vi siete conosciuti? 

In realtà la band è fondata dal sottoscritto ( Angelo ), di cui sono cantante, polistrumentista ed autore di tutte le canzoni.  Dopo aver visto diversi concerti dei Dropkick Murphys ho deciso che avrei voluto anche io una band così, quindi ho cercato musicisti tra gli annunci, come si fa solitamente in questi casi. Nel corso degli anni, la band ha avuto diversi cambi di formazione e varie collaborazioni. Allo stato attuale, Cisco ( Francesco Ricci, violinista ), è il mio socio/collaboratore. Mentre l’ultima formazione è molto affiatata nonostante le difficoltà del 2020 nel poterci trovare per provare.

Da piccoli, quale strumento sognavate di imparare?

Io ho sempre sognato di diventare un chitarrista, (Slash era il mio mito) e così è stato! Ma mai avrei pensato di cantare. E’ stato difficile, negli anni, dover prendere lezioni e sforzarmi di farlo, ma è stata quasi una necessità per poter essere protagonista delle mie canzoni. Cisco ha iniziato il violino molto presto, ed ha ottenuto grandi risultati facendolo diventare la sua professione. Direi che anche gli altri hanno continuato il percorso che sognavano da piccoli. Sono molto contento, tra l’altro, che Gianluca (batterista) e Simone (bassista), siano anch’essi polistrumentisti ed eccezionali smanettoni con i software e la produzione musicale (cosa non scontata ma essenziale nel 2020). Per non parlare della new entry, Marco (flautista/cornamusista), che si occupa di programmazione.

Quando a scuola vi chiedevano che lavoro avreste voluto fare, che rispondevate?

Io, dicevo di voler fare “l’inventore” . Nonostante nella vita abbia preso percorsi molto diversi tra loro, ho comunque una laurea in design e per molti anni ho fatto il designer. Inoltre, il mio attuale lavoro, richiede una certa creatività e anche fare canzoni non è da meno, quindi non ci sono andato lontanissimo. Anche Cisco, che sognava di fare il musicista, ha intrapreso percorsi diversi ma poi si è laureato al conservatorio, fa l’insegnante , suona in varie orchestre, partecipa a molti progetti musicali, quindi possiamo dire che è riuscito a seguire il suo sogno.

Cosa consigliereste a chi si sta affacciando a questo mondo per la prima volta?

La voglia di fare musica ti nasce da dentro, quindi una volta che parti non ti puoi fermare. Il consiglio più importante è sapersi divertire senza mai pensare che possa diventare un lavoro (altrimenti diventa solo frustrante). Anche perché lavorare nella musica, partendo da zero , in questi tempi, è estremamente difficile, soprattutto se parliamo di musica live, di band  e peggio ancora di generi di nicchia. Un consiglio ulteriore che possiamo dare, è quello di imparare a conoscere l’autoproduzione e l’autopromozione, perché non basta saper suonare uno strumento per mettere in piedi un progetto musicale. E, per ultima cosa … fare Rap, Raggaeton o musica elettronica! ahahahah 

Volete dire qualcosa ai followers di Musica Celtica?

Speriamo di poterci vedere tutti dal vivo, poterci riabbracciare come un tempo, poter danzare, bere birra , idromele e rimetterci il kilt. Quando tutto questo brutto periodo sarà finito, vorremmo poter godere di più di ogni concerto, perché quello che prima davamo per scontato, ora, abbiamo scoperto che non lo è! Per cui vi promettiamo, che quando si ripartirà, faremo festa ad ogni occasione!

Grazie ancora per l’intervista! A presto!